AURORA BY NOON - Black Crosses In The Sun

11.04.2023

Uno degli aspetti più affascinanti del rock è la sua capacità di evolversi in forme sempre nuove in cui l'unica cosa a rimanere costante è la forte onda di energia che è in grado di trasmettere. I tempi cambiano e le mode e gli stili dettano le regole di quella che è la tendenza dominante. 

In questo senso il rock non è ultimo a nessun altro genere riuscendo ad aggiornarsi nei suoni e nelle produzioni pur rimanendo dannatamente efficace spontaneo e genuino. Ecco quindi che nell'anno 2023 è possibile gustarsi tutte le vibrazioni del buon rock anni '80 filtrate attraverso la purezza e la potenza delle produzioni moderne.

Questa introduzione entusiasta ci è stata ispirata dall'ascolto dell'album di debutto della band Aurora By Noon intitolato Black Crosses In The Sun, un disco che trasuda energia e potenza da ogni traccia. I dodici brani che compongono l'album sono veri e propri macigni pronti a colpire l'ascoltatore con tutta la loro irruenza. Il bassista e produttore Markus Sumereder è la mente che si cela dietro questa band che raduna ottimi musicisti ed interpreti internazionali che hanno lavorato virtualmente insieme durante il periodo pandemico. Il risultato è sotto i nostri occhi o meglio, dentro le nostre orecchie.

Le canzoni del disco trattano diverse tematiche come l'insicurezza, le relazioni con le persone, i demoni ed il destino dell'umanità. Fin dalla prima traccia la band mette in chiaro quelle che sono le coordinate musicali di tutto il disco. Dal primo riff siamo investiti da un suono grosso e potente che attira da subito la nostra attenzione e ci fa alzare la mano nel tradizionale gesto delle corna.

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Dirty Rules, Dirty Game è l'apripista perfetto perché racchiude in sé tutto quello che un amante del rock va cercando in un album. Tempi di batteria sostenuti, chitarre pesanti e virtuose, linee di basso piene di groove e una voce interpretante possente e carismatica. Le linee vocali sono melodiche, agili e piene di espressività come sulla poderosa A Thousand Words, A Thousand Thorns in cui il cantante ci offre una performance particolarmente memorabile. Basso e batteria sono la forza motrice di questo album che vede proprio nella sezione ritmica uno sei suoi tanti punti di forza.

Anche se il riferimento stilistico principale è il rock/metal anni '80 è possibile apprezzare anche risoluzioni moderne che aggiungono uno strato di freschezza ed immediatezza al sound della band. Il gruppo riesce a mantenere il suo grande impatto anche in brani con velocità ridotte come Sleepless che avanza lenta e maestosa o Under Pressure che presenta un riff di chitarra con un tiro davvero invidiabile.

La canzone con cui la band si congeda è In The Shelter Of Mother Earth che chiude l'album con tutta l'espressività di cui è capace la formazione. Un debutto strepitoso che ci ha fatto scoprire una band che speriamo ci regali presto altro grandioso materiale sonoro.