AUDIO TERRORIST - The Bitter End
In un periodo storico come quello che stiamo vivendo abbiamo l'impressione che tutto sfugga al nostro controllo e che ci stiamo avvicinando sempre di più all'orlo del baratro. A partire dai conflitti armati sparsi per il mondo, di cui vediamo quotidianamente gli sviluppi in televisione, alla crescente crisi economica che sta mettendo in gravi difficoltà moltissime famiglie.
In un clima così incandescente, in cui vediamo intensificarsi sempre più le ingiustizie sociali, non possono non esasperarsi i toni portando le persone a nutrire un crescente senso di sfiducia nei confronti dei politici e delle istituzioni le quali, sembrano non interessarsi affatto all'interesse e alla sopravvivenza della collettività.
Le parole in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto del brano della band Audio Terrorist intitolato The Bitter End, una canzone oscura dominata dall'elettronica, dai suoni industrial e con una spiccata anima rock. La band nasce nel 1984 come un progetto sperimentale noise che negli anni ha sviluppato un suono incredibilmente potente ed uno stile personalissimo. Il brano di cui stiamo parlando è stato registrato nell'ottobre del 2021.
Il brano comincia con dei suoni di synth che tracciano una melodia cupa e ricca di riverbero a cui si aggiunge una seconda voce ad armonizzare il tema. Intorno ai trenta secondi della durata fanno il loro ingresso la drum machine, il basso e la chitarra che si presenta con un riff minimale pesante e ruvido. Il pezzo ha un grande groove ed il tempo è trascinante e potente. La voce si aggiunge al muro di suono appena edificato cominciando ad intonare i primi versi con un tono velenoso e rabbioso. Il suo timbro è altisonante e ci ricorda in qualche frangente le migliori voci del rock europeo.
Un passaggio di basso in solitaria decreta l'inizio del ritornello. Questa sezione è orecchiabile e ariosa, la batteria che pompa con un tempo quasi dance aggiunge uno strato emotivo addizionale al pezzo che assume proprio nel ritornello le fattezze di un inno di rivolta. Strofa e ritornello si ripetono per raggiungere una variazione in cui la chitarra suona dei lunghi accordi sostenuta da suoni industrial e tastiere. Ogni sezione di questo brano è anticipata da degli stop che ne definiscono i confini creando tensione.
Il sound del pezzo è densamente stratificato ed i vari elementi vanno a saturare l'intero spettro sonoro. Il pezzo è tecnicamente perfetto sia nella durata che nella sua struttura semplice ed efficace che rende il suo ascolto un'esperienza incisiva e duratura.
Assolutamente un ascolto consigliato!