ARSON WHALES - Galactopus

16.07.2023

Esistono alcune band in grado di creare un intero ecosistema musicale in cui confluiscono le influenze più disparate, che si amalgamo alla perfezione e che danno vita ad un linguaggio artistico originale e di enorme interesse. Questi rari esempi di eclettismo musicale sono simili alla capacità di quelle persone che si trovano perfettamente a loro agio con tutti i tipi di vestiario. 

Non importa che indossino una tuta o uno smoking, che vestano casual o in uniforme, la persona rimane la stessa, riconoscibile in tutte le sue caratteristiche a prescindere dalla sua tenuta. Le canzoni contenute in quel tipo di album sono proprio così. 

Qualunque sia il genere specifico della singola canzone, ogni brano è assolutamente riconducibile a quella band le cui peculiarità emergono in qualsiasi stile il gruppo voglia adottare in quella precisa contingenza.

L'album Galactopus della band Arson Whales è un esempio concreto di quello di cui abbiamo parlato nell'introduzione di questo articolo. Nelle undici canzoni che compongono questa raccolta assistiamo al talento di una band che si cimenta con una grande varietà di generi e stili pur rimanendo riconoscibilissima fin dalle prime note.

Non è possibile rinchiudere questo album in un etichetta specifica. La traccia che apre le danze ci dà un primo assaggio di quello che troveremo nell'album, ossia un folle viaggio attraverso l'immaginario di una band che non si pone limiti e che asseconda soltanto la propria ispirazione.

Le canzoni sono eterogenee non solo a livello estetico, ma anche per quello che riguarda le sensazioni che vogliono evocare. E' un disco costituito da luci ed ombre in cui dobbiamo però riconoscere che queste ultime hanno un ruolo predominante. Nessun brano è esclusivamente bianco o nero. Anche quando il brano ha le fattezze di un pezzo solare percepiamo degli elementi che subdolamente vanno a minare la nostra certezza e che ci lasciano con una leggera inquietudine.

Uno dei punti di forza è costituito sicuramente dall'incantevole voce interpretante che si adatta perfettamente a qualsiasi sfumatura e declinazione della musica presente nel disco, che spazia dall'alternative rock all'elettronica, dai ritmi jungle alle ballad-indie. L'inventiva e la fantasia sono il nutrimento principale della formula compositiva della band che sembra giocare con i vari elementi disponibili in natura per generare bizzarre creature inedite.

La tecnica strumentale dei singoli musicisti è notevole ed è messa al servizio dell'economia dei brani che risultano semplicemente perfetti, mai una nota fuori posto o di troppo. C'è come un aura minacciosa dominante che abbraccia l'intero album dando all'ascoltatore l'impressione di trovarsi al cospetto di un'opera che incute uno schiacciante timore reverenziale.

Questo album meriterebbe un articolo per ogni singola canzone, ma in mancanza di abbastanza spazio ci limitiamo a consigliarne spassionatamente l'ascolto.

Consigliatissimo!