ARN-IDENTIFIED FLYING OBJECTS AND ALIEN FRIENDS - I Dreamt I Met Elvis

21.12.2022

Ogni Album di un artista è contraddistinto da una particolare atmosfera che si identifica con le intenzioni del suo autore di voler comunicare un determinato messaggio . Una volta che l'artista ha deciso cosa esprimere con quelle canzoni deve scegliere la veste che i brani indosseranno. 

Uno stesso concetto infatti può essere espresso attraverso il linguaggio del rock, della musica folk o anche attraverso le vibrazioni della musica dance. Esistono poi album che in un certo modo risultano ambigui poiché il genere di appartenenza è di difficile catalogazione. 

 Quando si mescolano varie influenze e suoni si assiste alla nascita di una creatura affascinate che ci attira perché scorgiamo in essa un'aria familiare che non riusciamo ad identificare con certezza, ma con cui sentiamo di essere in sintonia. Riconosciamo in quel brano o in quel disco qualcosa che ci appartiene, che fa parte della nostra esperienza e con cui siamo in qualche modo connessi.

Il progetto solista Arn-Identified Flying Object And Alien Friends pubblica un Ep di due pezzi intitolato No Sweet Dreams/ I Dreamt I Met Elvis che incarna quel senso di appartenenza di cui abbiamo parlato all'inizio di questo articolo.

Il primo brano dell'Ep, No Sweet Dream, è un ballabile che si esprime attraverso dei suoni anni '60, ovviamente aggiornati, in cui riscontriamo degli inserimenti di matrice più contemporanea. 

La voce pacata si muove su tonalità basse e seducenti che hanno il potere di entrarti in testa grazie ad un ritornello molto orecchiabile, quasi ossessivo. Il testo della canzone è ambiguo in quanto potrebbe riguardare sia il tema dell'amore che dell'abuso di droga. 


Questa ambivalenza semantica fa di questo brano un enigma i cui elementi costitutivi sono vari indizi. Il brano si apre e si chiude con un motivetto fischiettato che dà un finto senso di spensieratezza che viene smentito dal procedere del brano, il quale rimane in bilico tra diversi livelli espressivi.

Il secondo pezzo dell'album intitolato I Dreamt I Met Elvis si muove anch'esso in questa direzione. I vari stili di questa canzone serpeggiano tra le note del brano facendoci oscillare in una sorta di ammirazione che ci rimanda mentalmente ad esperienze passate.

Ascoltando questo brano abbiamo la strana sensazione di trovarci in compagnia di un amico che non vediamo da tempo e che seduto davanti a noi rievoca fatti ed avventure vissute insieme che avevamo dimenticato. In questa canzone appare in veste di ospite la cantante Stefan Petersson. L'atmosfera del brano è a cavallo tra il nostalgico ed il sognante e l'arrangiamento si ispira alla musica anni'70 e alle sue caratteristiche sfumature.

Entrambi i brani si configurano come strani viaggi in cui ripercorriamo i luoghi della memoria, strade e case che abbiamo dimenticato, ma in cui è piacevole tornare.