ANNSTIINA - Berlin

12.07.2023

Immaginiamo di aver conosciuto una persona incredibilmente attraente in un locale. Una volta cominciato a parlare ci siamo resi conto che la musica era troppo alta e ci siamo visti costretti a sederci molto vicino. In quella posizione così intima e confidenziale non potevamo non guardarci negli occhi. 

L'atmosfera si è scaldata rapidamente e in maniera molto spontanea e naturale le nostre dita hanno cominciato a sfiorare quelle dell'altra persona che ha ricambiato il nostro gesto. Era come se fossimo vittime di un incantesimo. Nel parlare le nostre dita si sono spostate dalle mani alle braccia per poi tornare lentamente al punto di partenza. Senza preavviso quella persona ci prende dolcemente per mano e insieme usciamo dal locale.

La scena descritta nell'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto dell'ultimo singolo della cantante finlandese Annstiina intitolato Berlin, un'incredibile pezzo di musica elettronica in cui abbiamo l'impressione di assistere alla messa in scena del gioco della seduzione ad opera di una persona che non è abituata a sentirsi dire di no molto spesso.

Un tappeto di synth che si estende sopra un tempo ritmico pulsante apre questo brano in modo ambiguo e sensuale. Già dalle prime note avvertiamo un'atmosfera evocativa di mistero e passione. La voce di Annstiina ci accoglie a pochi secondi dell'inizio. Il suo timbro è dolce, ma allo stesso tempo ci appare malizioso e intrigante. La cantante ci invita ad un gioco in cui è lei a decidere le regole e noi incuriositi assecondiamo questo capriccio.

Un pianoforte interviene con delle note dissonanti che si risolvono in tonalità e che sembrano partecipare anche loro ad un complesso gioco di ruolo in cui l'identità dei partecipanti rimane celata. L'ambiente si riempie di ulteriori tastiere saturando l'atmosfera della traccia. La linea vocale è sinuosa e leggera e si destreggia tra note in falsetto e note basse arricchite da dei vibrati funzionali che appaiono solo in determinate condizioni.

A circa metà della traccia troviamo un rallentamento in cui abbiamo l'impressione di fluttuare a mezz'aria e ci sentiamo come in attesa di qualcosa di inaspettato che ci spaventa e ci attrae. Dopo questa breve sezione il brano torna a quella specie di mantra sensuale che ci ha portato a questo punto della canzone.

Il ritmo non esplode mai, è come se rimanessimo in un continuo stato di stimolazione sensoriale. Mentre strati di suono addizionale si alternano e si sovrappongono ci avviciniamo alla fine della traccia. Poche note di pianoforte chiudono il brano mentre nelle nostre orecchie continua a ronzare la melodia della voce che ci attrae ancora come il canto delle sirene.