ANDY ARNO - Misery

16.01.2023

In quest'epoca in cui la tecnologia ha assunto un ruolo così importante nelle nostre vite, assistiamo ad una progressiva diminuzione dei rapporti fisici con le persone. Questa tendenza fisiologica della progressiva digitalizzazione del mondo è stata sicuramente esasperata dall'avvento della pandemia che ha ridimensionato le nostre vite costringendoci ad uso più massiccio delle operazioni compiute da remoto. 

In questo nuovo scenario le persone escono sempre meno volentieri da casa preferendo il sicuro ambiente domestico alle interazioni face to face. La conseguenza di questo nuovo status è quella di perdere il contatto con la realtà, con la vita vera. 

Se non conosciamo più il mondo, perdiamo la consapevolezza anche di noi stessi. Senza uno specchio in cui rifletterci, costituito da confronti e dialogo con il prossimo, perdiamo anche l'obbiettività riguardo la nostra persona.

Il nuovo singolo di Andy Arno si intitola Misery ed è un brano che affronta questo argomento attraverso una canzone che ci fa riflettere su questa nuova condizione dell'essere umano, che ha trovato rifugio tra le mura di casa in cui nascondersi da tutto quello che ci circonda.

Il brano dell'artista spagnola si presenta come un brillante pezzo pop-rock in cui i seri argomenti trattati vengono enunciati con la calma che caratterizza lo stile della cantante. Il tema principale del brano è il progressivo imbarbarimento dell'uomo che ormai ignora tutto quello che accade intorno a lui. 

La violenza, il razzismo, i cambiamenti climatici sono tutte problematiche ormai lontane dalla coscienza delle persone, che preferiscono mettere la testa sotto la sabbia e fingere che vada tutto bene. E' troppo doloroso affrontare la realtà e fare i conti con sé stessi, è meglio vivere un'illusione. 

La bolla in cui siamo è dotata di tutti i comfort possibili, quindi sarebbe da folli abbandonarla per affrontare problemi che comunque non siamo in grado di risolvere.


L'andamento del brano è dinamico e privo di tensioni, scorre via come un ruscello d'acqua che porta però con sé un messaggio criptico che serpeggia tra le sue liriche. I temi trattati sono infatti mascherati con delle metafore che evocano immagini ambigue a rappresentare l'inconscia volontà dell'individuo di non voler mettere a fuoco il problema. In questo modo quello che ci circonda diventa sfumato, sembra quasi scomparire.

Rimane solo una sensazione di inquietante incombenza che riusciamo a silenziare in noi grazie all'egoismo e ad un mendace e controproducente istinto di autoconservazione.

I toni sereni di questo brano possono anche essere letti come una forma di satira che stigmatizza il modo in cui si pone l'uomo medio davanti alle catastrofi, ossia concentrarsi su ludiche e superficiali distrazioni che decentrano le responsabilità delegandole a qualcun altro.