ALEC BERLIN - Patchen Avenue

08.12.2022

Ognuno di noi ha un proprio luogo di elezione, un posto in cui rifugiarsi per pensare. Un ambiente sicuro e privato in cui riprendere fiato e fermarsi a riflettere sulle cose della vita. 

Abbiamo tutti bisogno di un angolino nel mondo in cui ci mettiamo in modalità "offline" e in cui finalmente possiamo scrutare il nostro essere senza paura del giudizio altrui che ci condiziona sempre più di quanto siamo disposti ad ammettere a noi stessi. 

Tale luogo può essere un posto che abbiamo visitato da piccoli, o che abbia giocato un ruolo particolare nella nostra vita. Un parco, il quartiere dove siamo cresciuti o una piazza in cui abbiamo vissuto un'esperienza che ci ha condizionato positivamente.

 Recarsi in questo luogo è come incontrare un amico che non si vede da tempo e scoprire che nonostante gli anni trascorsi si è rimasti in sintonia ed è quindi possibile affrontare discorsi, anche complessi, sapendo che si è sulla stessa lunghezza d'onda.

Questo tipo di conforto dato da determinati luoghi è espresso in termini musicali nell'ultimo singolo di Alec Berlin intitolato Patchen Avenue. Il brano in questione è un coinvolgente strumentale che ci cala nello stato d'animo di chi ha bisogno di una pausa di riflessione. 

Un momento nella giornata per fare il punto della situazione. Quando diventano troppi i pensieri e si perde lucidità e capacità di giudizio c'è allora necessità di circondarsi di qualcosa di familiare con cui si è in confidenza per affrontare argomenti di difficile risoluzione attraverso un dialogo interno a cui questo luogo fa da garante e da confidente.


Alec Berlin individua nei Beatles quella che probabilmente è stata la sua principale influenza musicale e in questo brano specifico ritroviamo effettivamente alcune caratteristiche che possono essere ricondotte al quartetto di Liverpool.

Un elemento di raccordo con i Fab Four potrebbe essere riscontrato nello stile pop vagamente nostalgico del pezzo (benché compaiano anche elementi mutuati dall'indie-rock) ed i suoni utilizzati per le chitarre che fondono la dimensione elettrica e quella acustica in un amalgama compatta e ricca di sfumature.

L'andamento del brano è piuttosto spedito e la melodia cantata dalla chitarra appare allo stesso tempo dinamica e riflessiva, come in un brainstorming emotivo in cui si susseguono velocemente varie suggestioni.

Nelle intenzioni dall'autore di questa canzone c'è l'esplicita volontà di sedare gli animi degli ascoltatori, suggerendo questa sorta di ritiro spirituale che solo un luogo che amiamo può darci, alleviando le sofferenze e gli affanni che quotidianamente dobbiamo affrontare e donandoci una ritrovata lucidità.