ALBA JAMES - Bedroom Walls

29.09.2022

Avete mai osservato la quieta pacatezza delle pareti delle camere da letto? No, non è un colpo di testa, è realmente così ma bisogna concentrarsi un attimo. Nell'estetica più comune e rappresentata, le pareti delle stanze da letto sono luoghi di assoluta pace. 

Sarà per tutti gli studi di psicologia che dimostrano come avere pareti "tranquille" favorisca il sonno, sarà per un gusto di arredamento che ha preso piede e si è affermato nei decenni, quelle pareti sono sempre un punto fermo di serenità, un angolo nel quale possono coesistere e scontrarsi fra loro la più cupa disperazione di chi rimane a singhiozzare in un letto e l'abbraccio asettico delle pareti intorno.

Alba James è riuscita a esprimere questo esatto pensiero, con la potenza evocativa della sua voce incredibile. Il nuovissimo è impressionante EP è intitolato proprio "Bedroom Walls". 

Trasportandoci in un regno etereo di strumentazione ispirata e di una produzione incredibilmente ricca (ispirata a quella di grandi nomi come Laura Marling o Sufjan Stevens), Alba James supera le aspettative con il suo EP di debutto. Interamente scritto e prodotto da lei stessa, con il suo lavoro è riuscita a colmare l'apparente divario tra indie-folk, brani orchestrali e persino scintillii di dream-pop sparsi ovunque.

L'EP inizia con la breve introduzione di "Pass", che ci presenta la storia in un caldo inverno a casa della madre dell'artista. La voce melodiosa è accompagnata da ukulele delicati che rendono perfettamente l'atmosfera. 

Subito dopo abbiamo "Walls", un altro esercizio minimalista, con l'accento posto sulla voce e sul testo nella prima strofa. Dopo il primo minuto è un'esplosione di vita, a livello orchestrale epico ma anche trasognato. 


"Sllaw", come ci suggerisce il titolo, è una sorta di ribaltamento della traccia precedente. Ricco di suoni sperimentali, riesce a creare una sensazione angosciante e introduce il tema del disfacimento dello stato di salute mentale.

"Lighter Than Snow" è un brano molto più cupo e pessimista, lento e strascicato, riflette alla perfezione il malessere. È molto intimo e sembra di riuscire a vivere le emozioni dell'artista mentre lo stava scrivendo, perché la quotidianità viene rappresentata come qualcosa che ascende a uno stato spirituale. È il punto culminante dell'album.

"That Special Place" è una breve riflessione subito prima del finale. Lo sfondo di archi sembra una conversazione perfetta. Per essere così breve (solo un minuto) riesce a fare da solo una storia cinematografica e grandiosa.

L'EP di Alba James si chiude con "Tired". Il brano è etereo, merito anche dell'ukulele su cui si poggia la melodia. Le voci stratificate creano un senso di ultraterreno, soprannaturale e trascendentale, mentre il testo ci tiene saldamente ancorati nel qui ed ora.

C'è un enorme senso di coesione dall'inizio alla fine di questa opera. Dalle note di apertura vengono impostati il tono e l'atmosfera e ogni traccia scorre senza soluzione di continuità riversandosi dall'una nell'altra.

Nonostante le tematiche difficili, la sensazione che rimane è quella di un'enorme, sconfinata bellezza.