9 O'CLOCK NASTY - Too Cool

16.01.2023

Alcune band hanno la caratteristica ed il dono di riuscire a superare ad ogni loro nuova uscita le aspettative dell'ascoltatore, che si trova puntualmente a scoprire un lato ancora inedito dell'artista in questione. 

La creatività di una band può essere misurata anche e soprattutto con la voglia e la capacità di mettersi alla prova con sonorità sempre nuove che eludono il concetto di etichetta rendendo ogni brano un riuscito esperimento. 

Quando un gruppo musicale riesce a mescolare stili e generi diversi per ogni canzone, pur mantenendo intatto un tratto caratteristico che li rende riconoscibili, possiamo allora parlare di puro talento e personalità, due caratteristiche importantissime che fanno di una band un oggetto di culto per gli appassionati della sperimentazione.

Too Cool è il nuovo singolo dei Nine O'Clock Nasty, band che abbiamo avuto già modo di apprezzare su queste pagine in concomitanza con l'uscita del brano Sleepy Policeman.

Il sound della band è la risultanza di diverse influenze che ruotano intorno al vastissimo repertorio del linguaggio del rock, che viene utilizzato in maniera funzionale a seconda del mood della canzone di turno. In questo episodio in particolare gli ingredienti usati sono il funk, il post-punk e una leggera vena hip-hop. 

Una peculiarità di questa interessantissima band è il tono sarcastico e satirico che caratterizza le liriche delle loro canzoni in cui il gruppo si sente libero di esprimere qualsiasi cosa stia attraversando la loro mente in quel momento.

Too Cool rappresenta la prima collaborazione della band con il produttore Hugo GT. Il brano che stiamo analizzando è stato definito come una "celebrazione di infamia in un paradiso libertino di glorioso edonismo" e ascoltando la traccia siamo persuasi della correttezza di questa ironica interpretazione.


La canzone comincia con una lunga rullata che ci porta dritti ad un riff funky che detta il groove del brano che ci appare subito trascinante e di grande effetto. Le liriche sono cantate con grande entusiasmo, quasi rappate nella loro energetica enfasi. Dopo la prima strofa una nuova rullata ci introduce al ritornello, dannatamente orecchiabile, in cui compare la chitarra distorta che enfatizza il tiro del brano con le sue pennate verso il basso.

La band si esprime in questo brano su toni esuberanti ed esaltanti che fanno scuotere la testa facendo venire voglia di scatenarsi. L'assolo di chitarra che compare verso la fine del brano è eseguito con grande gusto e si ispira ai grandi solisti della tradizione rock-blues delle band anni '70.

Gli Hey-Hey ripetuti durante il solo mantengono alta la carica del pezzo che dura fine alla fine della traccia quando il ritornello torna a risuonare per l'ultima volta lasciandoci con il fiato corto a desiderare di far ripartire il pezzo dall'inizio.

Questa canzone è l'ennesima dimostrazione dell'eclettismo di questo combo e della sua padronanza dei generi che fa di questa band un animale dai mille volti che merita assoluta attenzione!