VITTORIO AND THE BRIDGES - Adderall

06.06.2025

Hai mai sentito parlare dell'Adderall? Si tratta di un farmaco stimolante del sistema nervoso, utilizzato principalmente per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività e della narcolessia. Viene prescritto dai medici per migliorare la concentrazione ed è usato dagli studenti universitari, che però spesso ne fanno abuso.

Proprio all'Adderall, o meglio al suo consumo smisurato e smoderato che può avere effetti pericolosi per gli studenti, ha dedicato una canzone Vittorio and The Bridges, band che si sta imponendo nel panorama in continua evoluzione dell'indie pop rock. Il nome della canzone è proprio "Adderall" e merita sicuramente una grande considerazione poiché in questo contesto musicale pochi brani riescono a fondere la critica sociale con un'energia contagiosa in modo così fluido.

"Adderall", che denuncia l'utilizzo smodato di farmaci e anfetamine nei campus universitari, si contraddistingue non solo per il suo messaggio, ma anche per la musicalità innovativa. Il brano sin dall'inizio cattura l'ascoltatore con il suo ritmo vibrante, creando un tono vivace che destabilizza, poiché contrasta con la serietà del tema trattato.

Il testo approfondisce il diffuso uso di droghe e anfetamine tra gli studenti universitari, sottoposti spesso ad una pressione eccessiva dalle loro famiglie, ma anche dalla società. Si tratta pur sempre di giovani poco più che ventenni e un tale stress può essere controproducente e avere effetti devastanti nel presente e anche nel futuro.

Durante tutta la canzone si sente il motivo ricorrente "zazazazaza" che si imprime nella mente dell'ascoltatore, tanto orecchiabile quanto ipnotico, forse una metafora della pressione che, pur non essendo sempre visibile, è presente in ogni momento. Nella seconda metà della canzone questo motivo, combinato con un violino in crescendo, aumenta il livello di tensione e aggiunge strati di complessità e di emozione.

Con il prosieguo della canzone il suono del violino si fa sempre più penetrante, simboleggiando la crescente tensione e il caos associati all'abuso di droghe. Poi, come un vero colpo di scena, il violino e il martellante "zazazazaza" svaniscono improvvisamente, simulando gli effetti repressivi e anestetizzanti dei farmaci, che a lungo andare rischiano di bruciare i neuroni del cervello.

Musicalmente parlando "Adderall" è una perfetta testimonianza della versatilità dell'indie pop rock, fondendo ritmi vivaci con elementi sperimentali e creando un paesaggio sonoro al tempo stesso familiare e piacevolmente unico. Da un punto di vista sociale invece il brano lancia un messaggio importante, sensibilizzando le persone sull'abuso di farmaci e droghe nelle università e accendendo i riflettori su un problema serio spesso sottovalutato.