TRIVIAL SHIELDS - Here The Past Is All I See
A volte i ricordi del passato sono così forti che annebbiano addirittura i momenti attuali del presente ed è proprio in questo contesto di malinconica nostalgia che è nato "Here the Past Is All I See", l'EP realizzato dal musicista Christian Carpenter nell'ambito del progetto Trivial Shields. L'intero EP, composto da tre canzoni, cavalca le emozioni della nostalgia e dell'introspezione e il fatto di essere stato registrato dal vivo in un garage a Cape Cod gli conferisce ancora maggiore autenticità.
I tre brani esplorano generi diversi che spaziano dal rock al pop fino all'indie rock e fanno risplendere le emozioni racchiuse nei testi. La voce suadente del cantante e la narrazione poetica dei testi rappresentano una guida naturale per costruire in tre atti nuove possibilità espressive e musicali. Christian ha detto che nella realizzazione delle canzoni si è fatto guidare dall'istinto e dall'ispirazione, cosa che ha conferito ancora maggiore naturalezza al suo EP.
La prima canzone, che dà anche il titolo all'EP, è "Here The Past Is All I See". Il brano dimostra subito una forte personalità, che si sviluppa nota dopo nota scatenandosi in un'esplosione di energia e di emozioni e combinando diversi strumenti elettronici che rendono l'esperienza d'ascolto ancora più profonda.
La canzone è una riflessione sul passato e su come affrontarlo nel presente, a volte con nostalgia e a volte con rimpianto, ma sempre in una prospettiva liberatoria e positiva per poter guardare avanti con rinnovata fiducia e ottimismo. "Here The Past Is All I See" è un inno ai ricordi ed evoca quella nostalgica sensazione che i momenti migliori della vita siano già passati e che siano stati consegnati ormai al passato.
La seconda traccia, "Nicotine", si caratterizza per un'atmosfera calda e suadente e un ritmo contagioso e sensuale, sul quale concedersi un romantico ballo di coppia. Con un ritmo lento l'artista dà l'addio alla nicotina, utilizzata come brillante analogia tra il fumo e una relazione che deve finire. L'interpretazione è libera, ma l'artista vuole "giocare" proprio sul concetto di dipendenza che può riguardare il fumo della sigaretta o il rapporto sentimentale con un'altra persona.
L'ultima traccia dell'EP è " Prayer Cards", dove la musica sviluppa un carattere deciso avvolta in un ritmo morbido ma allo stesso tempo potente. I sintetizzatori aggiungono quel dinamismo in più che aiuta l'ascoltatore a focalizzare la sua attenzione sulle voci morbide, discrete e profondamente espressive. La canzone riflette sulla libertà e sulla ricerca di chi vogliamo realmente essere. Non contano solo gli stimoli esterni per rispondere a questa domanda, ma quello che bisogna fare è guardare dentro se stessi. Solo in questo modo, essendo totalmente liberi, possiamo riprendere il nostro cammino senza zavorre.
"Here the Past Is All I See" mostra come generi diversi non solo possono convivere pacificamente tra di loro, ma se miscelati sapientemente possono raggiungere un'espressività profonda e raffinata. In questo EP ogni suono, ogni trama e ogni strumento hanno contribuito ad edificare una narrativa emozionante. La cosa interessante di questo EP è che ogni canzone è lasciata alla libera interpretazione, dando la possibilità ad ogni ascoltatore di costruire le sue narrazioni e le sue emozioni in piena libertà.