TOM MINOR - Expanding Universe

08.04.2025

Un carnevale grottesco dell'era moderna, dove miliardari, politici ed elitari vengono messi alla gogna con un sorriso tagliente. "Expanding Universe" di Tom Minor è una satira indie-rock che smaschera l'ipocrisia dei "sangue blu" e la loro corsa sfrenata al potere.

Il testo è un fuoco d'artificio di metafore pungenti: "we're driving past your ballpark in our pumped-up, pimped-up hearse", tanto per cominciare, che è l'emblema dell'apatia sprezzante di una classe di persone in grado di "sfilare" simbolicamente vittoriosi attraverso il "terreno di gioco", dove ignari combattiamo ogni giorno contro noi stessi, senza capire che non abbiamo veri avversari, in questa società sempre più polarizzata da insignificatezze.

Minor canta con un tono conversazionale, raddoppiando la voce come fosse un dialogo interiore e arricchendo il tutto con arrangiamenti vintage (chitarre funk, ritmi galoppanti). Il risultato? Un contrasto stridente con riflettori puntati su temi importanti, come lo sfruttamento ambientale e il controllo sociale.

La produzione è un tour de force: dall'intro drammatica ai cambi di tempo improvvisi, ogni elemento riflette il caos di un universo in espansione, ma anche in disfacimento. La genialità sta nel trasformare un j'accuse in un brano danceable: "it's cash and carry, could be a whole lot worse" suona come un motivetto orecchiabile, finché non si realizza che è un epitaffio per l'umanità.

Perfettamente sincronizzato col nostro tempo, "Expanding Universe" è più di una canzone: è una cartina al tornasole delle dinamiche di prevaricazione nel nostro mondo. Tom Minor non offre soluzioni, ma ciò che ci regala è uno specchio deformante in cui ridere per non piangere.