SPYDERHUFF - The More That I Get

30.03.2023

Tutti noi abbiamo letto almeno una volta nella vita uno degli albi di Topolino. Gli allegri personaggi di Topolinia e Paperopoli hanno fatto compagnia a generazioni e generazioni di bambini, intrattenendoli con storie incredibili che spesso nascondevano anche un insegnamento morale. C'è un personaggio però, che a dispetto della sua popolarità incarna uno di quelli che viene definito vizio capitale, ossia l'avarizia. Ovviamente stiamo parlando di Paperon De Paperoni, il multimiliardario zio di Paperino. 

Tutte le storie che lo vedono protagonista mettono in evidenza la sua avversione a spendere che lo porta a sfruttare ogni situazione possibile per accumulare ancora più denaro. Sul peccato dell'avarizia sono state spesee migliaia di parole, da Dante a Molière per non parlare dei film girati sull'argomento. In più di un'occasione i peccati capitali sono stati anche oggetto di brani musicali.

The More That I Get- Greed è l'ultimo singolo della band Spyderhuff che con questa canzone termina il ciclo di brani ispirato ai sette vizi capitali dal nome SIN7. Quest'ultimo episodio è dedicato al peccato dell'avarizia. Gli Spiderhuff sono una band di Detroit dedita ad un accattivante e coinvolgente rock-blues.

Un accordo di organo risuona nell'introduzione di questo brano mentre un solo di chitarra elettrica suonata con il wha-wha ci trascina al centro del girone degli avari. L'accompagnamento del pezzo ha un groove funky anni '70 che ci fa scuotere la testa mentre il basso flirta agilmente con la batteria. 

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Una voce maschile e una femminile cantano il ritornello che mette in chiaro l'argomento del brano. Dopo questa sezione abbiamo la strofa interpretata dalla voce nasale di Tom Kuhr. La linea vocale è blueseggiante ed è accompagnata da uno strumento addizionale, il banjo, che interviene eseguendo un ostinato inquieto che risulta perturbante.

L'arrangiamento è molto vario e curato. Tra le varie strofe troviamo sezioni strumentali in cui è possibile apprezzare il feeling tra gli strumenti in cui la chitarra solista si sbizzarrisce in interventi blues-funky di grande effetto. Il testo parla ovviamente dei molti aspetti dell'avaria, mettendo però in chiaro che non sono solo i ricchi ad esserne soggetti, chiunque può sviluppare un'ossessione nei confronti della ricchezza e dei beni materiali.

Tastiera basso chitarra e batteria formano un amalgama veramente compatta e densa di grande impatto che mette in risalto l'accurata scrittura del pezzo. Sono presenti molti stop nel corso del brano ed ogni volta che la band riprende è come se l'energia del pezzo risultasse accresciuta. Con questo brano la band conferma ancora una volta tutto il suo potenziale con una traccia che trasuda gusto e maturità da ogni singola nota!