
SCOTT'S TEES - Cope
L'inverno, più che una stagione, a volte sembra uno stato d'animo che, se da un lato tende ad essere triste, d'altro lato ci invita a guardare dentro di noi per capire meglio chi siamo. Questa è per lo meno l'interpretazione di Scott's Tees nel suo ultimo brano "Cope", una silenziosa ma potente riflessione sull'inverno e sulle metafore che rappresenta.
Scott in questa canzone racconta un po' anche di sé e delle sue origini: proviene da Edmonton, in Canada, una città dove i lunghi e bui inverni sono una realtà vissuta, fino a diventare parte dell'artista stesso. Scott ha reinterpretato l'isolamento stagionale dell'inverno, proiettandolo in un'atmosfera profondamente personale, ma universalmente riconoscibile.
"Cope" esplora come l'assenza di luce solare possa rimodellare il nostro stato emotivo. In alcune giornate d'inverno domina il buio, anche in pieno giorno, e quel buio ci costringe a fare i conti con l'oscurità che, a volte di più a volte di meno, convive in ognuno di noi.
In tale ottica il brano non percepisce l'inverno solo come tetro e malinconico, ma ne coglie la dualità: la pesantezza degli stati d'animo negativi bilanciata dalla speranza. In inverno viviamo rallentati: usciamo poco e stiamo molto in casa. Questa pausa dalla frenesia della vita ci aiuta a respirare e a goderci anche i piccoli attimi.
Tutto questo è riflesso nella struttura del brano, dove versi delicati e riflessivi lasciano spazio a un ritornello che punta sulla liberazione emotiva. Il brano respira, strofa dopo strofa, permettendo a tristezza e speranza di coesistere pacificamente.
In chiave musicale, Scott's Tees mixa indie folk, shoegaze e alternative rock, ispirandosi a Bon Iver e Smashing Pumpkins. Tuttavia, l'artista canadese mantiene una forte identità personale, conferendo al brano un'atmosfera nebulosa e onirica, che amplifica la portata emotiva della canzone.
Grande attenzione merita anche la produzione del brano, registrato interamente nella camera da letto di Scott. La canzone fonde tecniche analogiche e digitali, dando vita a un risultato lo-fi naturale e autentico. Un vecchio registratore multitraccia è stato utilizzato come base, poi rifinito digitalmente, aggiungendo profondità e verità sonora. In questo processo emerge la creatività tecnica di Scott, capace di realizzare un brano emotivo, sincero e mai eccessivamente elaborato.
In conclusione, "Cope" racchiude il peso silenzioso dell'inverno, soprattutto nei climi nordici come quello canadese, e trasforma un'esperienza intima in qualcosa di universale e rassicurante. Una canzone da ascoltare davanti a un caminetto acceso, perché anche nelle stagioni — e nei cuori — più freddi c'è sempre spazio per il calore umano.
