SALINE GRACE - Bar Moon (single Edit)

07.04.2023

Immaginiamo di aggirarci per gli oscuri corridoi di un castello nel nord dell'Europa. E' calata da poco la sera ed i pallidi raggi di luna entrano dalle finestre ad arco acuto illuminando debolmente le scure pareti di pietra. Entriamo nel salone principale e dalle ampie vetrate vediamo la nebbia salire dalla foresta. Una dama vestita di bianco sta suonando una tetra melodia al clavicembalo e noi ci sediamo sul divano antico posto davanti al camino spento. 

Siamo illuminati ormai dalla sola luce emessa dal candelabro. In quella sinistra luce rossastra il volto della donna sembra contorcersi in una smorfia di dolore prima di mettersi a piangere. Poco dopo la vediamo alzarsi e camminare verso di noi offrendoci un bicchiere che sembra contenere vino rosso.

L'introduzione di questo articolo, che sembra tratta da una ghost story ci è stata in realtà ispirata dall'ascolto dell'ultimo EP del duo tedesco Saline Grace che con Bar Moon ci regala due perle di musica post-punk con venature elettro-gothic incredibilmente affascinanti.

Il primo brano proposto porta il nome dell'EP e si presenta come un'ottima traccia permeata da atmosfere oscure e ambigue. Un riff eseguito con la chitarra pulita apre il pezzo con un articolato fraseggio. Basso, tastiere e batteria sostengono quella melodia accompagnando schive e fredde la musica. Una variazione porta alla prima strofa in cui veniamo affascinati dalla voce del cantante, bassa e profonda che esegue una lugubre melodia. C'è un clima di inquietudine e tristezza che permea la traccia.

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Il sound di questo pezzo si ispira alla musica dark degli anni '80 anche se è possibile scorgere richiami al gothic rock più recente. I suoni sono bagnati di eco e delay che conferiscono alla traccia un'aria spettrale. A metà canzone assistiamo ad un atmosferica sezione strumentale in cui immaginiamo uno strano rituale di accoppiamento che si svolge in una stanza vuota illuminata da mille candele. La traccia termina con una nuova strofa in cui la sensuale voce del cantante ci conduce per mano alla conclusione del brano che finisce sfumando nel silenzio e nel buio.

Il secondo pezzo dell'EP si intitola Yearing, anche in questo brano la componente dark è molto presente anche se è evidente già dai primi secondi una cura particolare per gli arrangiamenti e la scelta dei suoni. La melodia della voce è tutto fuorché banale. Affascinante come sempre il timbro cavernoso del cantante emerge inquietante e appassionato dal intricato tessuto sonoro della traccia. C'è una ricca selezione di suoni di tastiera in questo brano che infondono un'atmosfera barocca ed istrionica alla traccia.

Questo brano è simile ad un canto medievale filtrato attraverso un'ottica post-punk davvero intrigante. Con questo EP la band ci consegna due piccoli capolavori che brillano per originalità e stile in cui siamo assolutamente rapiti dalla suggestiva iconografia evocata. Assolutamente consigliato.