
POWERS OF THE MONK - Strip the Bone
Il linguaggio universale della musica è un mezzo per comunicare oltre le parole. È capace di toccare le corde più intime dell'anima o di accendere vere e proprie emozioni.
Può anche fare da colonna sonora per la nostra vita, offrendo melodie che accompagnano i momenti della nostra giornata. La cosa che la rende ancora più potente è il fatto che spesso non necessita di essere accompagnata da complesse liriche riflessive per mostrare il suo carattere.
È il caso di questo remix di "Strip the Bone", originariamente creata dai Powers of the Monk, che con questa nuova versione a cura di Dani Macchi si conferma come una band che sfida le convenzioni, navigando nelle acque dell'indie rock e dell'art rock.
Originari di Detroit, il duo formato da David S. Monk e CasSondra "Pontiac" Powers è noto per il suo approccio sperimentale e per la meticolosità con cui scolpisce il proprio materiale sonoro. Ma in questa rivisitazione, che non è un semplice lifting bensì una vera rielaborazione, "Strip the Bone" crea una nuova dimensione.
Dani Macchi, già responsabile di numerose produzioni del gruppo, trasforma il brano da un pezzo rock indie dagli accenti rétro a una canzone dal sound più levigato e "chill": soffici nappes di tastiere e un ritmo pulsante creano un'atmosfera rilassante e accogliente.
"Strip the bone" è letteralmente l'unico verso cantato oltre che rappresentare l'omonimo titolo dell'opera. Questo modo di dire anglofono significa "ridotto al minimo", per descrivere con tutta probabilità l'essenzialità delle cose. Che dire se non genialmente azzeccato per questo brano?