
PARA LIA - Neverland
La musica è una forma di espressione creativa ma, ormai da decenni, è diventata anche uno strumento di protesta sociale e politica accessibile a tutti. Non si può mettere il bavaglio alla musica, soprattutto se esprime concetti universali che rispecchiano le idee, le paure e i desideri delle persone.
Questo è il percorso intrapreso dai Para Lia, band tedesca di Cottbus, che ha sfornato il suo ultimo piccolo capolavoro intriso di rock psichedelico: "Neverland". La canzone si presenta come un potente manifesto rock supportato da chitarre pesanti e sintetizzatori evoluti per criticare la politica.
Il brano, scritto da René Methner, denuncia la falsità del linguaggio politico, che ha ormai perso la sua identità e la sua autenticità. Questo si riflette nello scollamento sempre più evidente tra elettori ed eletti, questi ultimi sempre meno rappresentanti dei cittadini che li votano.
"Neverland" è una chiara critica sociale, tramite un viaggio sonoro introspettivo, al linguaggio politico diventato quasi infantile, tra leader di partito che si insultano a vicenda come appunto fanno i bambini.
Nel mirino dei Para Lia ci finisce anche l'omologazione del pensiero, specchio di una società dove l'individualità e la meritocrazia vengono messe sempre più da parte in nome di un presunto "bene comune" che in realtà appiattisce le idee e premia i mediocri.
Dopo aver analizzato la parte testuale, veniamo alla parte musicale. Sin dalle prime note "Neverland" trascina l'ascoltatore nel mondo oscuro dei Para Lia, senza avvertimenti o introduzioni "soft". La canzone stabilisce sin da subito un ritmo incalzante, con una base aggressiva ma in qualche modo familiare.
Non ci sono pause che consentono all'ascoltatore di prendere fiato e dopo pochi secondi entra in scena il suono di un sintetizzatore inquietante, che sembra un urlo lontano, che richiama ancora di più l'attenzione dell'ascoltatore già in fibrillazione dopo l'avvio scoppiettante del brano.
L'arrangiamento successivo è denso e ombroso, carico di quella tensione tipica delle canzoni dei Para Lia.
Ciò che rende la canzone davvero speciale è l'interazione delle voci, maschili e femminili, che si sovrappongono e si mescolano tra di loro generando una strana tensione magnetica.
Queste armonie sovrapposte danno la sensazione di un ricordo, che fai fatica a collocare da qualche parte nella tua memoria, ma che resta lì sospeso nel tempo.
Un altro pizzico di magia è aggiunto dagli strumenti: dalle chitarre distorte che salgono e che scendono proprio come le onde del mare, agli arpeggi che sembrano dei sussurri nelle orecchie.
Da sottolineare l'assolo riverberato a metà traccia, che espande lo spazio emotivo.
"Neverland" è qualcosa di mezzo, l'equivalente musicale del crepuscolo: né giorno, né notte, come un momento sul quale non bisogna soffermarsi troppo a lungo, ma che non va dimenticato.
La canzone è un viaggio attraverso il mondo in continua evoluzione e un invito a non arrendersi semplicemente al presente.