
MY NEW MIXTAPE - Who's Your Daddy?
In un mondo che va alla deriva, dove tutti sono letteralmente impazziti, la cosa più sana è forse ridere, anche se dietro quel sorriso si celano tristi e dolorose verità. Ed è quello che deve aver pensato My New Mixtape, un progetto dietro al quale si cela Jarrett Nicolay, artista della Virginia, che ha lanciato il suo provocatorio "Who's Your Daddy", un pezzo folk-pop graffiante e anticonvenzionale, che colpisce come una risata a 32 denti e un pugno nello stomaco allo stesso tempo.
My New Mixtape trasforma in musica un caos folle, impossibile da esprimere a parole. La canzone è costruita su una base folk calda, quasi rustica, e somiglia a quelle storie che ci raccontava il nonno davanti a un camino crepitante. Qui però non ci sono happy end o morali da imparare, ma solo racconti che parlano dell'ipocrisia moderna e della morte del buon senso.
"Who's Your Daddy" però non è la solita canzone di protesta, ma è umorismo pungente che si snoda in una melodia che persiste a lungo nella mente anche molti minuti dopo il suo ascolto. Le strofe oscillano tra argute prese in giro e accuse taglienti, ed è proprio quella leggerezza disarmante che fa ridere e riflettere l'ascoltatore contemporaneamente, sparando domande a raffica come: "Sei felice adesso?", "Stai meglio?", "Chi è davvero tuo padre in questi giorni?".
Eppure questa canzone non si arroga il diritto di predicare o rimproverare, ma si limita a raccontare con tagliente satira e cruda realtà ciò che accade nel mondo.
Jarrett trasforma la frustrazione politica e i commenti culturali in battute indimenticabili e invettive sferzanti. E ne ha anche per Trump, infatti nella didascalia che accompagna il suo video musicale su YouTube c'è scritto con affilata ironia: "Ho scritto una canzone per tutti voi elettori di Trump. Spero vi piaccia."
Il fuoco di fila di domande è rivolto soprattutto agli elettori di Trump, che vedono nel tycoon il nuovo messia che riporterà gli Stati Uniti a una nuova età dell'oro, come lui aveva promesso. "What's Your Daddy" è una bomba satirica e sembra che l'artista abbia incanalato tutta la sua rabbia accumulata negli strumenti musicali.
Il risultato finale è puro caos: il basso ricrea uno stato d'ansia crescente, le chitarre simulano un crollo mentale e la batteria lancia accuse di colpevolezza e di ipocrisia. Jarrett si propone come il nuovo profeta punk e mostra all'ascoltatore uno specchio rotto, che raffigura l'anima sfregiata e corrotta degli Stati Uniti, e lo invita a ridere di una risata beffarda dinanzi al suo riflesso.