MAVERICK SMITH - We Make Fire, They Make Smoke

25.06.2025

Se punti all'autenticità non ci sono scorciatoie, non ci sono compromessi. La strada da percorrere è lunga e tortuosa, gli ostacoli da superare sono tanti, ma solo così raggiungerai la meta finale dell'autenticità. 

E sicuramente non hanno imboccato scorciatoie i Maverick Smith nel loro ultimo album "We Make Fire They Make Smoke", dove offrono un'esperienza sanguigna, cruda, ma indiscutibilmente autentica.

I Maverick Smith sono una band americana molto interessante e promettente di Weirton, nel West Virginia. Questo album di 9 tracce è il secondo della band, che ha conseguito già un grande successo con il primo album. "We Make Fire They Make Smoke", dal punto di vista dei testi, esplora temi come l'amore, le relazioni, i sentimenti, gli stati d'animo e tutta una serie di circostanze e situazioni, per un risultato finale accattivante, memorabile e coinvolgente.

I Maverick Smith spaziano tra vari generi, intrecciando gli echi dell'alternative rock anni '90, l'energia contagiosa del power pop e la libertà sbarazzina del punk degli anni 2000, il tutto spruzzato con gocce di rock psichedelico e con un tocco di sincera narrazione folk.

Si parte con la ballata pop "Sinking Feeling", che mette in mostra una sensibilità indie rock con delicati archi sui quali danza armoniosamente la voce di Paige Bosic. La band poi ravviva subito l'album con l'energia di "Feel It Sick", ispirata al sound dell'alternative rock. "Open Up Your Mind" avvolge l'ascoltatore in un calore etereo e sognante, mentre "Keep Me Up" ha un animo più profondamente rock, con ondate di chitarra pesante e percussioni incalzanti. L'atmosfera richiama il sound nostalgico del rock dei primi anni 2000, che si fonde con la ferocia indie e pop punk degli anni '90.

"Mary Lou" prosegue con lo stesso stile e ritmo, combinando tanti elementi presi in prestito dal punk rock classico, dal rock'n'roll e dal power pop per poi miscelarli tutti alla perfezione. Altro brano potente è "Impostor Syndrome", che miscela sonorità alternative rock moderne e retrò, per un risultato finale emozionante, a tratti quasi commovente.

La canzone più "multietnica" da un punto di vista musicale è "Digital Arcade", in quanto racchiude le migliori qualità del pop punk, dello skater rock e dell'indie rock attraverso armonie vocali e canti ipnotici e coinvolgenti. Il penultimo brano è "Too Smart Too Dumb", che si caratterizza per la sua riflessiva tenerezza, mostrando tutta l'abilità dei Maverick Smith di creare paesaggi sonori ricchi e strutturati.

Si chiude con "So What Who Cares", brano che racchiude elementi folk rock vividamente percepibili, una perfetta conclusione per un album così creativo ed eterogeneo da tutti i punti di vista.