
LOVINA FALLS - Would That It Were
La vita è, talvolta, in bianco e nero e servono colori vividi come quelli offerti dalla musica per contrastare la crescente scala di grigio nel nostro paesaggio distopico. Quei colori sono disponibili nella tavolozza musicale di Lovina Falls, alias Valerie Forgione, che ha "dipinto" una piccola opera d'arte musicale: "Would That It Were", un EP concettuale imperniato sull'arte con 5 canzoni.
"Would That It Were" è un progetto dark dream pop, che si snoda attraverso un sentiero di art rock sperimentale, testi poetici e un mix di emozioni reali. È un EP che trasuda arte, a partire dall'immagine di copertina che rappresenta la seconda parte di un'opera d'arte multimediale più ampia che comprende fotografia, pittura e suono. Le canzoni presenti sono "Tragedy" ed "Ellery Way", risalenti all'anno scorso, "Light and Low" di quest'anno, una versione registrata del brano live "About the Sun" e il singolo più recente "In the Corner, a Fire".
Fin dalle prime note, l'EP stabilisce un tono intimo ed espansivo. La voce di Valerie, ricca, risonante e versatile, si muove con grande disinvoltura tra strati di sintetizzatori analogici, pianoforte, chitarra e strumentazioni innovative. L'EP è ulteriormente impreziosito dalla presenza di Todd Demma alla batteria, che conferisce ulteriore precisione e profondità ai 5 brani.
I synth giocano un ruolo di primo piano in questo lavoro, mentre i toni vintage si stratificano fino a diventare un tutt'uno con la produzione moderna, creando un paesaggio sonoro lussureggiante, ma mai opprimente, anzi a tratti quasi entusiasmante. Queste linee di synth non sono semplicemente decorative, ma strutturate, dando corpo e anima ad ogni brano, con un peso melodico che guida l'ascoltatore. Ogni canzone ha una sua identità, a volte più dark, a volte più pop, simboleggiando così gli stati d'animo che si susseguono nella nostra vita, a volte in un'unica giornata.
Da segnalare la presenza del clavicembalo che, in alcuni brani, entra inaspettatamente, offrendo un luccichio barocco che contrasta con il paesaggio sonoro elettronico e tendenzialmente più cupo dell'EP. Questi dettagli esaltano la capacità dell'artista di fondere suoni molto diversi in un insieme armonioso.
Ogni traccia si dispiega come una narrazione, con un contorno emotivo ben definito, caratterizzata da echi post-punk che si odono nelle texture delle chitarre, dalla sensibilità melodica del pop alternativo e dall'eleganza teatrale del pop barocco. Ciò che tiene uniti questi elementi è la coerenza narrativa e musicale: un paesaggio sonoro onirico e ombroso, dove coesistono intensità e introspezione che scrutano nell'anima dell'ascoltatore.
