LOVE GHOST - Human Error 404

30.09.2023

Il mondo di oggi è un luogo ostile dominato dall'egoismo e l'indifferenza della persone. E' molto difficile trovare il proprio posto in una società in cui non ci si riconosce. Quando tutto sembra andare per il verso sbagliato, nonostante tutti i nostri sforzi, comincia ad insinuarsi nel nostro cervello l'idea che forse il problema siamo noi. 

Lentamente prendiamo coscienza dei nostri fallimenti e vediamo sogni e illusioni crollare rovinosamente. Ci sentiamo persi e privi di forza e tutto quello che vorremmo fare è fluttuare alla deriva senza dover più confrontarci con niente e nessuno.

Il cinismo ed il disagio esistenziale espressi nell'introduzione di questo articolo sono l'argomento di cui parla l'ultimo singolo della band Love Ghost intitolato Human Error 404. La band di Los Angeles torna alla ribalta con una nuova canzone che vede la collaborazione con l'artista messicano Ritorukai che compare dietro il microfono in qualità di ospite.

I Love Ghost sono una band incredibilmente prolifica e molto aperta alle contaminazioni. A dimostrazione di ciò, il fatto che attualmente il cantante Finnegan Bell si trova in Messico a scrivere e registrare materiale con svariate personalità del panorama musicale latino.

Il sound dei Love Ghost è una miscela di Rock, Grunge, Emo, Crossover e Trap che si mescolano insieme generando uno stile unico e assolutamente caratteristico.

Il brano si apre con un rumoroso riff di chitarra che si fa strada in modo cadenzato gettando le basi per l'andamento ritmico del pezzo. Il suono di feedback di una seconda chitarra trascina il resto della band nell'accompagnamento. Il tempo di batteria è lento e pesante e sembra sostenere la melodia della voce con dolorosa accondiscendenza.

Dopo poche misure le percussioni organiche vengono sostituite nel loro lavoro da suoni elettronici mutuati dall'hip-hop e dalla Trap che rivestono la traccia con un freddo strato sonoro disumanizzante. Come in una dissolvenza incrociata torniamo ai suoni naturali degli strumenti mentre prosegue la narrazione dei due cantanti.

L'atmosfera del brano pesca a piene mani dalle sonorità degli anni '90 soltanto per immergerle in un'ambientazione dalle connotazioni moderne e contemporanee. Il suono ibrido di questo brano riesce a cogliere quel senso di inadeguatezza personale che abbiamo descritto in apertura di questa recensione. Il tempo ondeggiante della traccia riflette le parole del testo in cui fin dai primi versi esprimeva il desiderio di fluttuare mentre il cielo diventa rosso.

Un altro grande brano da una band che continua a dimostrare una vena creativa inesauribile ed in continua evoluzione.