JUDAHVTPE Santa Muerte Church

27.06.2023

La Santa Muerte è una divinità messicana pre-colombiana che ha visto una diffusione significativa a partire dagli anni 2000. Ad oggi conta circa dodici milioni di adepti in Messico e nelle aree ispanofone dell'America Latina. Deriva dalla dea azteca della morte Mictecacihatl e la sua iconografia è simile a quella delle sante dei cattolici. Il culto è stato clandestino fino al ventesimo secolo, ma dall'inizio del ventunesimo secolo sono nate nuove organizzazioni in Messico che lo hanno reso pubblico. 

Il culto della santa Muerte accetta apertamente l'aborto, l'uso del preservativo, ammette i travestiti, i transessuali e molti LGTB. Secondo la tradizione invocare o votarsi ad essa senza un motivo valido può portare a conseguenze spiacevoli come la morte di una persona cara. Nella cultura di massa sono presenti molti riferimenti al culto, sia in film che in serie TV di successo. A causa dell'appartenenza al culto di molti membri del narcotraffico, il governo messicano ha difficoltà nell'accettazione ufficiale di questa religione.

L'introduzione di questo articolo si è resa necessaria per presentare il nuovo singolo della band Judahvtpe intitolato per l'appunto Santa Muerte Church. La band è dedita ad un'originale formula musicale che mescola elementi tipici del rock con l'hip-pop e la musica sperimentale dando origine ad un suono ridondante e caotico di grande effetto.

Il pezzo che stiamo ascoltando inizia con un pesante riff di chitarra che appare ovattato e disturbato nella sua emissione da uno scricchiolio di fondo, come se il suono provenisse da un vecchio giradischi nascosto in un armadio. Sopra questi accordi una voce urla. La prima sensazione che ci coglie è l'inquietudine mista a curiosità. All'improvviso inizia una parte parlata che viene accompagnata dal riff iniziale e dalla batteria che picca secca e sicura come le percussioni in una rievocazione storica medievale.

Il basso, pulsante, asseconda il ritmo in modo ossessivo. Dei gemiti femminili si sovrappongono alle liriche creando un'atmosfera tesa che nasconde un qualcosa di carnale e peccaminoso. Una nuova sezione appare intorno al minuto e mezzo di durata, qui un riff incalzante rielabora, ricalcandolo, il tema principale. Il mugolio femminile diventa più altisonante, frequente e in crescendo.

Il tempo continua incessante e martellante. Da qui si alterneranno le due sezioni per poi passare ad una variazione finale che risulta volutamente confusa e rumorosa. C'è un clima da incubo che si protrae fino alla fine della traccia, quando una sezione decisamente noise chiude traumaticamente il brano.

Non siamo sicuri su cosa questa canzone voglia esprimere, ma nella nostra interpretazione siamo alle prese con l'oscuro legame che lega il narcotraffico a questo misterioso ed affascinante culto. Un brano decisamente anomalo, ma pieno di spunti interessanti.