
JAKE MAJOR - The Amsterdam Tapes, Vol. 1
La musica dance è fatta esclusivamente per ballare? In realtà no. Sicuramente nasce per far ballare, ma può anche inviare messaggi importanti e affrontare tematiche piuttosto sensibili. Non ci credi? Allora dovresti ascoltare l'EP di debutto di Jake Major, "The Amsterdam Tapes (Vol. 1)", un magistrale mix di breakbeat, deep house, EDM e trance, che mette in mostra la capacità dell'artista appena 19enne di sapersi destreggiare tra vari generi elettronici.
Questo EP è un'audace esplorazione dell'evoluzione della musica dance attraverso i decenni, che fonde perfettamente i suoni contemporanei con quelli retrò. La traccia di apertura è "These Pills of Lust and Longing", i cui synth trance sono ispirati agli anni '90 e rievocano l'ambientazione tipica di un rave affollato, mentre i testi ammoniscono contro l'uso sconsiderato delle droghe.
L'esplorazione musicale continua con "Euphoria Peloria", che si immerge in temi onirici. L'atmosfera estiva e i toni del synth avvolgono l'ascoltatore in una foschia di malinconica nostalgia. La terza traccia è "How Can It Be?", ispirata all'eurodance, dove emerge la voce di Jake con tracce di synthpop britannico e con i testi che si addentrano in tematiche come la solitudine e la resilienza.
Il pezzo di chiusura è "Vigilante", che collega il passato e il presente dell'artista che infatti compose questo brano a 16 anni. Oggi lo ripropone, ma rivisitato con sofisticate tecniche di produzione e l'aggiunta di testi parlati che dipingono un quadro vivido di un paesaggio urbano distopico.