HASSAN BIN RASHID - Refugee

07.09.2023

Chi ha sempre vissuto in un paese come l'Italia non può assolutamente capire cosa significhi essere dei rifugiati. Lasciare la propria casa con uno zaino in spalla, senza soldi, senza documenti e affrontando da soli quello che il destino vorrà riservargli. La Convenzione dei rifugiati del 1951 si occupa di tutelare chi non può fare ritorno al suo paese per paura di subire persecuzioni, tra cui la pena di morte, sulla base della propria razza, religione, pensiero politico o aderenza a gruppi ostili al governo.

Il fenomeno interessa diverse arre geografiche nel mondo e si conta che nel 2017 il numero dei richiedenti asilo è stato di 25,4 milioni tra uomini donne e bambini. Sono moltissimi i musicisti che hanno perorato la causa dei rifugiati per sensibilizzare i paesi occidentali ad un problema reale che di fatto coinvolge anche loro.

Uno di questi è Hassan Bin Rashid che con il suo ultimo singolo intitolato Refugee ci regala un brano pieno di speranza e dignità che riguarda il lottare per poter mantenere la propria identità culturale. Il brano è un emozionante canzone rock intrisa di influenze mediorientali che cattura l'attenzione sin dalle prime note facendoci immergere in un'atmosfera errante.

Il brano inizia con uno struggente solo di chitarra che viene eseguito su pochi accordi suonati lasciandoli risuonare come macchie di colore. Durante questa esecuzione la batteria si inserisce segnando gli accenti con i piatti e la cassa creando un clima di attesa. La voce entra in gioco e ascoltiamo i bassi profondi fare da raccordo tra le note del cantato e i colpi di cassa che marcano la narrazione in modo solenne. La chitarra esegue note stoppate che riempiono l'ambiente in un crescendo lento, ma costante.

Intorno al primo minuto il ritmo prende decisamente piede accompagnando la melodia della voce con un tempo incalzante e dinamico. Nuovi elementi si aggiungono all'ambiente gonfiando la portata emotiva della traccia che ha ormai assunto le fattezze di un inno. Il brano ha il sound fiero e romantico di una ballata epica dal gusto esotico. La voce sostiene il brano con un timbro partecipato e passionale che coinvolge l'ascoltatore.

A metà del brano la ritmica si ferma per lasciare spazio a divagazioni fantasiose della voce che sembra accarezzare l'aria con le sue evoluzioni. Lentamente il brano si ricostituisce e tornano a risuonare le note del ritornello. Voci aggiuntive si inseriscono nel contesto favorendo la dimensione corale del brano.

Un assolo di chitarra fa la sua comparsa con un lirismo pieno di feeling e passione che esalta i toni emozionanti del brano.

La canzone si chiude sulle suggestioni blues della chitarra che continua a cantare fino alla fine del pezzo.