GRAVE RETURN - TV Prophets (Live)

06.09.2022

"Punk's Not Dead", titola il documentario di Susan Dynner uscito nel 2006 per festeggiare i trent'anni di storia del punk. E "Punk is not dead" è uno stato mentale, più che una celebrazione. Non si celebra qualcosa di vivo, vivissimo. Lo si abita.

Una prova nel panorama contemporaneo? I Grave Return, da Orlando, Florida: non ci sono molte informazioni sulla band composta da Matt (Voce/Chitarra), Sam (Chitarra/Voci), Jon (Basso) e TJ (Batteria), non rilasciano interviste e non bombardano di pubblicità. In pieno stile punk, vogliono solo suonare e farci ballare perfino le budella. E ci riescono, oh se ci riescono.

DCxPC Live ha un certo affezionamento alle proprie band, su cui punta molto. A loro piacciono grintose, veloci, sporche e con un sacco di punk. Non stupisce quindi che abbiamo prodotto il secondo singolo dei Grave Return, "TV Prophets (Live)" del loro settimo split con i The Hamiltons. Pubblicato nel maggio 2022, l'album ha venduto molto bene e sarà senza ombra di dubbio esaurito entro fine anno.

Non solo gi Hamiltons, i Grave Return sono in grado di catalizzare intorno a sé una folta schiera di band itineranti e divertirsi insieme per fare musica pazzesca e spaccare tutto: fra questi spiccano Agent Orange, The Damned, The Radolescents. 

Cosa sareste disposti a fare per vivere una notte di puro punk e sentirvi pogare anche le pupille?

TV Prophets (Live) è esattamente questo: una miccia cortissima in mano a chi la ascolta (noi). Finché non ci rendiamo conto di essere seduti su un mucchio di barili di esplosivo. 


I riff di chitarra pesantemente distorti, percussioni frenetiche e adrenaliniche, una batteria caotica, la voce cantata tenendo sotto sforzo costante le corde vocali che ti invoglia a gettarti nella mischia e lasciarti travolgere dalla musica come da un branco di gnu impazziti. Il brano dura poco più di tre minuti, sembra davvero impossibile per la quantità di emozione ed energia pura che riversa su chi lo ascolta.

La versione live aggiunge un tocco di ruvidezza in più che può solo entusiasmare chi ama il genere (ma in generale chi ama i suoni onesti e coinvolgenti dei live). La voce è leggermente meno preponderante, come è tipico delle registrazioni live, e ha un movimento molto più hardcore e ritmata rispetto alla versione registrata in studio nel 2017 e contenuta nell'album "We Have To Know".

Non bisogna per forza essere fan del punk rock e del punk hardcore per apprezzare i Grave Return: basta avere voglia di lasciarsi sconquassare fino alla punta dei capelli da della bella musica. Non abbiamo dimenticato di accennare al testo, ma...è tutto nel titolo. Sentitela e capite, sarà una piacevole sorpresa.