
GALAXY SHORES Melancholy Daydream
Immaginiamo di essere seduti su una spiaggia al tramonto alla fine di Agosto. Mentre guardiamo il sole scomparire ci sentiamo improvvisamente frastornati e riflessivi. E' una strana malinconia quella che si prova quando l'estate volge al termine. Le giornate si sono decisamente accorciate e la sera bisogna portarsi dietro una giacca per non infreddolirsi. Anche chi non ama particolarmente l'estate prova questa sensazione ambigua che, se da un lato ci consola, dall'altro ci mette davanti al fatto che un altro anno è passato.
Siamo allora colti da un leggero senso di nostalgia perché percepiamo l'inesorabile scorrere del tempo, che procede così veloce che abbiamo la sensazione di non aver avuto modo di fare niente. E' bastato un battito di ciglia ed eccoci già alla fine di un altro ciclo e all'inizio di uno nuovo, che porta con sé interrogativi e responsabilità.
Le riflessioni in apertura di questo articolo ci sono state ispirate dall'ascolto dell'ultimo evocativo singolo di Galaxy Shores intitolato Melancholy Daydream. In questa affascinante traccia ci troviamo ad affrontare un viaggio immaginario nei meandri della nostra memoria da cui affiorano ricordi e sensazioni passate.
Il brano si presenta come una seducente miscela di rock e suggestioni psichedeliche, condite da synth e vivaci ritmiche che catturano l'attenzione dell'ascoltatore per tutta la durata della traccia. Il pezzo si apre con una progressione di accordi arpeggiati dalla chitarra che ci presentano l'armonia principale della traccia.
Il basso e la batteria si producono in un dinamico accompagnamento funky su cui ascoltiamo delle divagazioni melodiche che anticipano l'ingresso della voce.
Per un attimo tutto si ferma e il cantato può finalmente iniziare. La voce è calma e malinconica, ma ha in sé qualcosa di rassicurante e sereno. Mentre il pezzo procede intervengono altri elementi che vanno ad arricchire il tessuto del brano creando una fitta trama di suoni che ci rapiscono portandoci in un sogno ad occhi aperti.
Uno degli elementi di maggiore interesse in questa traccia è il lavoro delle chitarre, che si amalgamano tra loro in modo sinuoso e seducente.
In molti punti la canzone si interrompe per poi riprendersi in un continuo rimando di emozioni e pensieri. Nella nostra interpretazione questo brano rappresenta la vita che procede per cicli, che si susseguono inarrestabili, sempre uguali, ma sempre diversi fino al giorno in cui moriremo e saremo attratti per sempre dall'oblio, ricongiungendoci con lo spazio infinito da cui tutto è nato e a cui tutto ritorna.
Bellissimo brano!