FIREBIRD UNION - Higher Ground
Cerchiamo di immaginare cosa succederebbe se i ghiacciai di tutto il mondo dovessero effettivamente sciogliersi causando un innalzamento incontrollabile dei livelli del mare. Questo scenario apocalittico è stato rappresentato diverse volte in numerosi Disaster Movies. In tutte quelle pellicole assistevamo terrorizzati agli effetti prodotti da quel fenomeno devastante che sterminava la razza umana.
Paesi interi venivano inghiotti da masse d'acqua che sommergevano le città sulle coste e parte dell'entroterra portando morte e distruzione. Soltanto gli abitanti degli agglomerati urbani che si trovavano ad altitudini molto elevate si salvavano e chiunque vivesse al disotto di quelle alture andava incontro inevitabilmente ad un orribile morte.
L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto dell'ultima uscita discografica dei Firebird Union intitolato Higher Ground, un EP contenente due brani: la title track e la B-side Int. 1, Carious. La canzone che dà il titolo all'album è una riflessione sui pericoli a cui l'uomo sta andando incontro con il suo scellerato comportamento contro la natura e l'ambiente.
La band è costituita da due fratelli che hanno collaborato a distanza per la realizzazione di questo EP. Uno risiede a Londra e l'altro a Los Angeles. E' curioso notare che il brano parli dell'innalzamento del mare e che i due artisti siano separati proprio dall'oceano.
Il sound del disco abbraccia diversi stili musicali che hanno come minimo comune denominatore la musica elettronica. Riscontriamo echi degli anni '80, ma anche influenze degli anni '90 e di inizio 2000.
Higher Ground si apre con un ritmo funkeggiante trainato da un corposo suono di basso synth che anima il beat con il suo incedere sincopato. Il cantato si presenta con un timbro basso e caldo che si sviluppa su una melodia orecchiabile e coinvolgente. Il ritornello è un'incredibile esplosione di suoni che ci sorprende con la sua architettura intricata e sfavillante.
C'è un'atmosfera cinematografica che domina la traccia che non sfigurerebbe in un film d'azione ad alto contenuto di adrenalina. La seconda metà del brano presenta un'interessante variazione in cui i toni vengono saturati e gli elementi coinvolti si sovrappongono in modo frenetico creando una complessa rete di input elettronici che paralizzano l'ascoltatore. Questa sezione ci conduce alla fine del brano in cui i toni lentamente si destrutturano lasciando la voce da sola ad intonare gli ultimi versi.
Int.1, Carious è lo strumentale che chiude l'EP. In questo episodio la band attinge ai suoni freddi e taglienti della new wave e del dark. Il martellante ritmo di batteria funge da tappeto alle divagazioni melodiche eseguite rigorosamente con il down stroke del basso e della chitarra. A circa metà del brano c'è una parentesi in cui rimangono in scena solo la batteria e la chitarra che esegue un tema ipnotico e straniante.
Alla fine di questa sezione si torna alle melodie iniziali che sono però arricchite dal commento di altri strumenti addizionali che intervengono ad aumentare la portata emotiva della traccia. La coda del brano è affidata a chitarra e batteria che portano a termine la melodia per poi fermarsi bruscamente.
Un EP pieno di fascino a cavallo tra tradizione ed innovazione, davvero un ottimo lavoro!