
ESTRADA MUSIC PROJECT - We are not God
"Non siamo Dio" – questa è una frase che i medici spesso sono costretti a ripetere ai familiari di pazienti in fin di vita, che sperano in un miracolo per i loro carI.
Proprio riprendendo questa frase Estrada Music Project ha realizzato un brano toccante, "We Are Not God", che affronta le complesse situazioni nelle quali si trovano i medici, soprattutto quando hanno tra le loro mani le vite di altre persone.
Dietro l'Estrada Music Project si cela Alejandro Estrada, che ne sa tanto di medicina essendo un urologo che lavora all'NHS Scotland.
Alejandro, oltre ad essere un medico, è anche un grande appassionato di musica e ha così fuso questi due mondi in "We Are Not God", una canzone dedicata agli operatori sanitari e a tutti coloro che si impegnano a salvare vite umane.
Il brano è un promemoria per affrontare il lavoro di medico con umiltà, gentilezza e amore, ma ricorda anche i limiti di questa professione.
Da un lato c'è l'abnegazione e la fede incrollabile nella scienza da parte dei medici, che lottano con tutte le loro forze per salvare vite umane o per garantire una qualità della vita migliore ai loro pazienti,
e d'altro lato c'è la frustrazione di non poter sempre strappare le persone dalle braccia della morte.
Questo lo si percepisce dal testo, ma anche dal video di chiara ispirazione vintage che riporta agli anni '60-'70, quando non c'erano le strumentazioni tecnologiche avanzate di oggi.
Anche da un punto di vista musicale "We Are Not God" ha un retrogusto vintage, infatti propone un sound ispirato al darkwave-synthpop, intriso di gothic rock e leggeri tocchi di post-punk, ossia quel genere di musica più dark che raggiunse il suo apice negli anni '80.
L'artista però conferisce al brano un tocco moderno, che presenta dettagli negli arrangiamenti molto ben studiati e sviluppati.
Anche la selezione degli strumenti è stata pensata con grande precisione per ricreare un'atmosfera dark, a tratti inquietante, ma che invita a riflettere.
Il basso elettrico vibrante e potente conferisce alla canzone un ritmo dinamico, la tastiera aggiunge una raffinatezza malinconica e i sintetizzatori industriali con la loro sinistra sonorità supportano tutta la base.
Il tutto è impreziosito dalla voce profonda e drammatica di Alejandro, che si sposa perfettamente con il messaggio del brano che racconta quanto sia difficile il lavoro dei medici, soprattutto in situazioni delicate quando, volenti o nolenti, sono arbitri della vita di una persona.