DIONEESUS - The Fesival

12.10.2022

Che cosa farebbe Dioniso, il dio del vino, del ciclo della rinascita e della gioia di stare insieme se scendesse sulla terra in questo nuovo millennio? E' una domanda che può portare ad altre domande, ma forse bisogna confidare nell'istinto stesso che incarna questa figura mitologica. Farebbe una festa. E che festa.

Non a caso Dennis McGrath, artista poliedrico originario della Pennsylvania, ha scelto come nome d'arte Dioneesus. Un'ispirazione, forse una dichiarazione d'intenti ben precisa: portare la gente a ballare.

The Festival fa parte di un progetto che punta a rielaborare il concetto di Hip Hop. Lo sperimentare cose nuove, in una mescolanza ipnotica capace di cancellare i pensieri quel tanto che basta per lasciar andare il resto del corpo; sulla pista, sotto cassa, perfino nel bagno di casa propria con un deodorante usato come microfono.

Il testo è una serie di pennellate accurate, in grado di tratteggiare scene e personaggi lasciandoli nascere e vivere a ritmo di musica e lo fa senza fare in modo che le parole soverchino chi ascolta. Chiunque può riconoscersi in ogni nota, perché ognuna di esse è stata scelta da ogni aspetto della musica contemporanea.

Il brano fa da chiave di Sol per l'album in uscita, 2024 Side B, in accompagnamento anche al video musicale dello stesso, il 15 Ottobre 2022.

E' tramite la ricerca accurata di mescolanze di generi che si crea il sound trascinante di Dioneesus: chitarre che guardano ai Led Zeppelin, percussioni capaci di far rimbombare il cuore a un ritmo completamente nuovo che spinge al cercarsi, allo stare insieme.


Trascinarsi nella folla, nei festival, dopo anni di chiusure fisiche e mentali suona come un inno alla libertà dove tutti possono trovare un pezzo, un suono, una frase che possa spingerli al di fuori e a riconoscersi in qualche modo anche negli occhi degli altri.

Come resistere al richiamo di Dioneesus, capace di portarci fuori senza tanti complimenti, trascinandoci al ritmo di una simbiosi di generi diversi che uniscono e insieme trasgrediscono tutte le regole, unite a doppio filo da un testo rap quasi camaleontico che ci dice di non aver paura di stare insieme e di ballare tutta la notte, forse fino alla mattina dopo. Come Dioniso, che faceva scorrere fiumi di vino mentre i suoi seguaci danzavano fino a crollare esausti a terra, McGrath si reinventa come un araldo moderno dell'estasi.

Lasciamoci trascinare, balliamo perché siamo liberi. Balliamo perché come le sue canzoni, anche noi siamo fatti di mescolanze, di accordi che possono sembrare dissonanti quando siamo soli, e perfetti quando siamo insieme.

Non resta che alzare il volume.