DARVAZA WAVE - Crow's Tears
Esattamente 30 anni fa usciva il film "Il corvo", basato sull'omonimo fumetto di James O' Barr, che racconta la storia di Eric Draven, musicista rock ucciso insieme alla fidanzata Shelly, stuprata prima di essere uccisa anche lei da un branco di balordi, che torna dall'Aldilà per vendicarsi con l'aiuto del corvo. Da subito "Il corvo" divenne un film cult, un emblema del regno dark-gotico, rimasto impresso ancora di più nella memoria collettiva poiché durante una scena il compianto Brandon Lee fu ucciso da un proiettile sparato per errore.
A 30 anni di distanza i Darvaza Wave, gruppo dall'animo gotico il cui nome in persiano significa "La porta dell'inferno", hanno voluto realizzare un tributo al film, ma anche alla morte tragica di Brandon Lee e all'eredità che ha lasciato, con un brano dalle trame profondamente dark intitolato "Crow's Tears". Il corvo compare come un traghettatore, un moderno Caronte che collega due mondi come quello dei vivi e dei morti che altrimenti non si incontrerebbero mai.
Il corvo è un animale per certi versi enigmatico nella sua oscurità: è vendetta, è potere, ma è anche amore infinito che oltrepassa i confini della vita e della morte. Il battito delle sue ali si incarna nella musica di una chitarra distorta che, in una notte piovosa, si innalza dal tetto buio di una città. Il suo canto si diffonde come un sinistro monito per i suoi nemici, ma allo stesso tempo infonde forza e coraggio agli amici, incarnando un sentimento troppo forte per essere mortale, perché l'amore, quello vero, durerà per l'eternità.
Questa è l'essenza di Eric Draven, ma anche di Brandon Lee e del Corvo che i Darvaza Wave hanno tradotto in musica in questo cupo brano che, tra l'oscurità avvolgente e la rabbia ribollente, parla di lacrime, di vendetta, di furia e di rinascita. Pur abbracciando la morte come evento ineluttabile e inevitabile, "Crow's Tears" promette amore eterno e allo stesso tempo giura vendetta, trasformando l'angoscia in forza e annunciando una nuova rinascita tramite lo spirito indomabile del corvo.
La band rock dark-gotica affonda le sue radici nel post-punk, nella new wave e nelle influenze elettroniche e ha origine nel nord Italia nel 2015. La voce di Luca Zaniboni funge da spirito guida, mentre la chitarra di Saverio Turetta intreccia melodie inquietanti. Claudio Zurlo, con le tastiere, contribuisce a creare una risonanza cupa e sinistra, mentre le note della batteria di Riccardo Franzoi pulsa come una forza pronta ad esplodere. Infine il basso, la cui linea è stata scritta dallo stesso Luca Zaniboni, lega il tutto perfettamente proiettando quell'alone di incantesimo sulla canzone.
Il mix di tastiere eteree, chitarre dalla potenza cruda e autentica e gli elementi elettronici dal sound cupo ed enigmatico ha creato una musica che riesce a colpire con forza, intrecciando momenti di pura energia con passaggi onirici. Il sound della band soprattutto negli ultimi anni è stato anche influenzato dalle tradizioni gotiche della Scandinavia, una terra fredda e oscura, il cui animo gotico e imperscrutabile è stato pienamente assorbito da due membri della band che vivono lì. La canzone ha mantenuto il canone estetico degli anni '90, per avere una sorta di continuità con le trame e le ambientazioni del film.
E allora ricorda che anche nei momenti di sconforto più bui dobbiamo trovare la forza di reagire e di combattere, perché "non può piovere per sempre".
Ascolta il brano nella nostra playlist "Rock On!" qui sotto!