DANIA O. TAUSEN - Ja

29.07.2023

Ognuno di noi vive la sua vita assecondando le abitudini ormai radicate nella sua routine. Facciamo tutti più o meno sempre le stesse cose e agli stessi orari ed è per questo che le nostre giornate, salvo imprevisti o altro, tendono a somigliarsi. Sostanzialmente siamo assuefatti da quello che ci circonda e ormai abbiamo imparato ad accettare anche i lati negativi che sono entrati a far parte della nostra normalità.

Ciò nonostante non è raro che ci ritroviamo a riflettere su quegli aspetti della vita di tutti i giorni che in un qualche modo ci disturbano perché non conformi al nostro essere. La vita di ognuno di noi, che sia noiosa o avventurosa si divide in cose positive e cose negative. 

Questo dualismo inscindibile costituisce la nostra scala di valori, che ci porta a definire una persona, un comportamento o un evento in base al nostro metro di giudizio. Una cosa è buona o cattiva secondo la nostra personale ottica che può non essere condivisa da tutti.

L'introduzione di questo articolo ci è stata ispirata dall'ascolto dell'ultimo album di Dania O. Tausen intitolato Ja(Pt.1). Questa raccolta di sette brani è la prima parte di un doppio album che esplora gli aspetti ordinari della vita. Questa prima metà affronta gli aspetti positivi della vita, mentre la seconda parte, la cui uscita è prevista per Ottobre, tratterà i lati negativi.

L'intero album è cantato nella lingua madre di Dania, ossia il Faroese.

Il genere di riferimento dell'album è un affascinante pop alternativo con venature etniche che viene reso ancora più piacevole dalla voce di Dania. Il primo brano, At Siga Ja Er Nei è una traccia pop che irradia l'ambiente di una luce soffusa e vede ospite il cantante Ragnar Finsson. La coppia duetta in modo egregio in un'atmosfera rilassata e serena. La stessa calda sensazione di energia benefica la percepiamo in Eg Gledi Meg At Sakna Teg che ispirandosi alle atmosfere rarefatte del jazz ci intrattiene con le sue sofisticate armonie. Eg Burdi Keypt Mæ Hùs ì Bergen si ispira alla musica folk e tradizionale. Cori e violini creano un ambiente morbido sempre arricchito dal timbro vellutato e confidenziale di Dania.

Il quarto brano Kann Eg Hava Armin Soleidis Her? Ha i suoni soffusi e timidi dell'indie-pop che aggiungono un tocco di modernità all'album. Heimlig Ljod è un breve intermezzo. La prima metà del brano è cantata a cappella da un coro e la seconda parte è una divagazione strumentale ad opera della chitarra. Vid màna afturvid è una ballad pop-jazz delicata in cui possiamo apprezzare il bellissimo timbro della cantante. La canzone sembra evocare i locali fumosi degli anni '30 e le sue suggestive atmosfere.

Il brano che chiude l'album è Og Tad Er Bara Tad che vede la collaborazione di un altro ospite, Son Of Fortune. Il pezzo parte come un'intima ballad in cui le voci si intrecciano in modo armonioso per poi esplodere intorno alla sua metà in un crescendo emotivo di ritmi e cori. L'accompagnamento è cadenzato e le voci riempiono l'ambiente con la loro vibrante esecuzione. Un assolo di chitarra elettrica ci guida verso la coda del brano che si conclude con le voci dei due cantanti che eseguono all'unisono gli ultimi versi.

L'ascolto di questo disco ci lascia un'indefinita sensazione di serenità e ci mette in trepida attesa per il suo successivo capitolo!