
ASAF ASHKENAZY - 3rd
Ci sono album musicali che raddrizzano una giornata storta e che ci stampano sulla faccia un bel sorriso anche se tutto va nel verso sbagliato.
La musica ha questo potere curativo, una vera iniezione di carica e di positività anche quando vediamo tutto nero. Ebbene, se stai cercando un album vitale, energetico e anche bello da ascoltare, non puoi perderti "3rd", che come suggerisce il nome è il terzo album di Asaf Ashkenazy, artista israeliano che ha iniziato a fare musica nel 2018, sia come solista che con una band, i "Dog in Yard".
La sua musica ha influenze indie rock, folk e Americana e si distingue per una fusione di stili che vanno dal rock al pop fino al folk. Leggende come Neil Young, Eric Clapton e i Dire Straits lo hanno ispirato, ma Asaf ha saputo creare un sound che unisce il classico a un tocco personale e contemporaneo, emergendo con uno stile riconoscibile e tutto suo.
Asaf con questo progetto ha fatto un ulteriore passo avanti come artista: in "3rd" non si è limitato a comporre e scrivere le sue canzoni, che già non è poco, ma ha anche lavorato come produttore. Per questo album ha allestito un vero "dream team", ingaggiando musicisti di grande talento come i batteristi Shai Baruch e Shahar Haziza, i bassisti Tzook Dvorsk e Michael Frost e i cantanti Isla Cohen, Nophar Levinger e Odeta Mevuye. La produzione e il mixaggio sono stati curati da Shahar Kaufman e dallo stesso Asaf, mentre la masterizzazione è stata realizzata ai Metropolis Studios da Tony Cousins e Felix Davis.
L'album, che contiene 8 brani che sprizzano gioia ed energia da tutti i pori, inizia con "They Can't Stop the Music", un pezzo brioso e frizzante capace di catturare l'ascoltatore sin dalla prima nota col suo suono colorato e che fa da ottimo apripista al resto dell'album. Altrettanto degna di nota è "Sunny Day", che rende onore al suo stesso titolo ("Giorno di Sole") con un ritmo sereno che avvolge l'ascoltatore con un sound caldo che conferisce calore ed emotività.
Da "Keep Your Heart" passando per "It Was a Joke" fino al pezzo finale "Angel", ogni canzone stabilisce un legame emotivo con l'ascoltatore e dimostra la capacità di Asaf di creare un rapporto diretto con il suo pubblico grazie a melodie che restano impresse nella testa e che parlano di storie degne di essere raccontate e soprattutto di essere ascoltate.