ANDY SMYTHE - Tears Can Heal
Ci sono persone che percorrono un tratto della nostra vita insieme a noi e poi, per un motivo o per un altro, ne escono. A volte sono scelte personali, mentre altre volte è il tragico destino che decide di separare le strade di due persone. Purtroppo nella vita possiamo perdere i nostri compagni di viaggio per eventi tragici, come ad esempio un caro amico. E proprio ad un caro amico che non c'è più Andy Smythe ha dedicato la sua ultima canzone, "Tears Can Heal", un brano profondamente emozionante che riesce a fondere una dolce melodia e una narrazione unica e autentica che parla al cuore con un'emozione cruda e palpabile.
Il cantante londinese, con la sua voce calda e avvolgente, tocca le corde del cuore con un brano intimo e personale e che offre conforto a chiunque stia attraversando un momento difficile, ricordandoci che le lacrime non sono segno di debolezza, ma anzi possono essere un atto di guarigione. L'interpretazione vocale è intima e sincera, come se Chris stesse raccontando una storia personale ad ogni ascoltatore, invitandolo a riflettere sul suo percorso emotivo.
"Tears Can Heal" è un tributo ad un vecchio amico scomparso che lo ha introdotto nel mondo della musica, facendogli conoscere artisti influenti come Neil Young e Van Morrison e aiutandolo a plasmare il suo percorso artistico. Questo suo caro amico è scomparso prima di poter trovare la realizzazione che cercava nella vita. La canzone funge sia da tributo all'amico scomparso, sia da esplorazione del potere curativo attraverso le lacrime, catturando quell'essenza agrodolce della loro amicizia.
La canzone è dedicata a 360° al valore dell'amicizia, anche perché è nata dalla collaborazione artistica tra Andy Smythe e Chris Payne, amici di lunga durata. Payne aggiunge un'atmosfera delicata ma profonda, che si abbina magnificamente alla narrazione emotiva e alla voce di Smythe.
Da un punto di vista musicale con "Tears Can Heal" Andy spinge la sua musica folk ai suoi confini e infatti questa traccia presenta tratti più "oscuri" rispetto ai suoi precedenti lavori. Archi, pianoforti e percussioni si fondono in un sound orchestrale e anche un po' inquietante, dove ogni strumento aggiunge un filo luminoso a quel tessuto sonoro brillando nella propria individualità. L'arrangiamento suscita emozioni dolorose in una melodia che allo stesso tempo scalda e spezza il cuore.
Il testo della canzone esplora la vulnerabilità umana, accettando il dolore come parte della crescita e del cambiamento. L'atmosfera malinconica però è permeata da una speranza sottile, un messaggio di resilienza che emerge tra le note. Nonostante la tristezza latente, c'è un senso di fiducia e di accettazione nel fatto che anche le esperienze più dolorose portano ad una maggiore consapevolezza di se stessi e ad una maggiore forza interiore.
"Le mie canzoni parlano del mio mondo interiore e cerco di orchestrare la musica alle parole per raggiungere un equilibrio che l'ascoltatore apprezzerà" – ha detto Chris in un'intervista e "Tears Can Heal", con la sua onestà sentimentale e brutale, è sicuramente una delle canzoni più significative del suo ricco repertorio.
È tragicamente bella nella sua tristezza e Chris attinge dalla sua profondità emotiva per instaurare un dialogo personale e intimo con l'ascoltatore, riflettendo sull'amicizia, sulla perdita, sulla memoria ma anche sul potere catartico delle lacrime.