Amy-Lin Slezak - How Dare She

29.04.2025

Il mondo le aveva consegnato un copione con la sua parte già scritta – donna composta, voce bassa e spazio ridotto. Ma lei non lo accettava e usò il fuoco dentro sé per accendere la sua rivalsa: da quelle ceneri ne uscì fuori un inno.

How Dare She è una sfida lanciata con un sorriso tagliente, un brano country-pop-rock che simboleggia un pugno alzato contro chi vorrebbe donne silenziose e compiacenti. Un brano di Amy-Lin Slezak che trasforma l'indignazione provocatoria del titolo in un vero mantra liberatorio, ribaltando l'insulto in una medaglia di cui andarne fieri.

Il testo è un manifesto senza compromessi: "she doesn't fit in the narrow confines of your beliefs / won't play by your rules" è il ritornello di chi rifiuta la prevaricazione sociale. 

Amy-Lin, con la sua voce rock, dà corpo a un personaggio che non chiede il permesso ("grab the helm in a man's world"), mentre gli arrangiamenti – un incrocio tra country e distorsioni pop – costruiscono un ponte tra Dolly Parton e Alanis Morissette.

"What a bitch, what a shame" è un'ironia geniale perché cantato con un fare quasi goliardico smaschera l'ipocrisia di chi si sente minacciato ("there she is in your space"). Ogni nota suona come una presa di coscienza collettiva: il problema non è lei, ma chi si aggrappa a un potere che si sta per sgretolare ("it says more about you than it does about her").

Amy-Lin non sta solo cantando: sta guidando una rivoluzione con stivali di pelle e un sorriso a 32 denti.